Racconti 1
Mi era rimasto nell'orecchio il suono della sua voce mormorante: - Giorgio! Giorgio! - carezza vocale che mi aveva penetrato l'anima e tornava a
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dovuto interrogare? Intanto l'imaginazione lavorava senza posa, e il cuore si accalorava e batteva piú forte. E piú mi accanivo a trovare nella
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. Mi guardava sorridendo, rossa in viso come una bimba colta in fallo, ma non poteva parlare. Anch'io non trovavo il verso di dire qualcosa; ero sorpreso
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soave commozione non provata da gran tempo mi spingeva a fantasticare un mondo di cose indefinite sulle quali sorridevano come raggi di sole i suoi
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merita, il suo egregio signor avvocato! ... È lui che parla. Per fortuna, sapendo di farmi cosa grata, mi domanda spesso di te. Non ti conosce neppur
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di sternuto. Mi pareva impossibile non nitrissero, e li ringraziavo col pensiero della quasi intelligente riserbatezza mostrata in quel punto
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un po', mi disse: - È ammalato? - Non seppi trovare un motto di risposta. Era la prima volta che ella mi rivolgesse la parola. Dei lunghi colloqui di
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Fu un'apparizione fugace; pure ha lasciato nel mio cuore un'indelebile traccia. Di rado passan dei giorni che questo gentile fantasma non mi si
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campestre e quella pace immensa mi facevano rabbia. La vita si espandeva lí attorno con sí forte rigoglio, e con un tal senso di piena felicità, quasi
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raggiante ... - "Di pallor", come si canta nel Ballo in maschera - E il dentista ...? - Oh, no! Salendo le sue scale, mi son sentita guarire tutt'a un
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il viaggio io pensavo a questo. Mi pareva impossibile. Ma allora capivo che lo impossibile è quel che s'avvera piú facilmente. Una sera, te ne ricordi
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vinta a questo modo; mi perdo dietro al processo lento, intrigato della nostra passione, covata nella lontananza e scoppiata finalmente quasi
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. Finalmente alzò gli occhi, timida ... - Non mi crede? ... - Ma, sí ... Ma, sí! ... - Perché dunque sorride cosí? Già il torto è mio ... Avrei dovuto
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. - Posso mandarla via? È cresciuta in casa ... Mi sono già abituato a lei. Una persona nuova mi farebbe cattiva impressione ... - Lo sappiamo! Per
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! Io mi ci arrabbio. La colpa in gran parte ricade su lei; mangia meno d'una formica -. Il dottore, ripreso il polso di Fasma, strizzava gli occhi, per
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hai? - tornò a domandare il Giannuzzi. - Andiamo via! Alberto, afferrata la mano dell'amico, gliela stringeva forte. - Mi fai male! ... Tu soffri -. E
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che parte rifarsi contro un male cosí ribelle ad ogni energico trattamento. Giunto allora dalla provincia, una cura fortunata mi avea messo subito in
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, se non sbaglio. - ... Mi vuoi bene, zio? - disse dopo un momento di silenzio. - Certamente. - E ... alla zia vuoi bene molto? - È mia moglie
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posatamente, par landosi all'orecchio e stringendosi le mani, ella gli ripeteva spesso: - Mi par di sognare. - Anche a me - rispondeva Eugenio
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, quasi presaga ... E provava, precisamente, la stessa spinta in avanti come allora che era entrata atterrita dalla minaccia di lui - Mi uccido, se non
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continuava a sorridergli e aggrottava le sopracciglia, per fargli il verso. - È una voglia? - Andremo a piedi. Il dottore questa mattina mi ha consigliato
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. - Tu l'abbandoni? Tu che mi scrivevi di amarla tanto? - È lei che preferisce di sposare un francese. - Francese per giunta! - esclamò Hermann dando un
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darsi ... Ma, te lo ripeto, ancora niente di serio. Non ne parliamo, sarà meglio. Saprai tutto a cose finite -. Io intanto mi accorgevo che l'amico
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di recarsi lassú, indispettita: - Quel jettatore mi perseguita! - Una volta però la zia le disse: - È matto di te; ti vuole per moglie. Che fortuna
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sdegno tremendo, ma non contro di lei. - Sta' zitto! - gli rispose una volta. - Sta' zitto, o mi faccio saltar le cervella. - Ammazzati! - replicò il
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, non mi pare ... - Mozza il fiato! - Per scancellarle quella cattiva impressione, le disse: - Aspettami qui, un momentino -. E tornato addietro poco
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vedremo piú ... Ero pazzo! ... Ho orrore di me ... Perdonami ... Ti ho amata ... Da due anni ... Mi ero allontanato di casa tua per questo
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giorno o l'altro. - Impertinente! - È sempre poco. Avanti. - Se vi procurassi una bella moglie, con dieci milioni di dote? - È troppo. La moglie mi
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un'arancia. - Davvero? E perché? - Mi ero figurato che fossi brutta. Invece ... - Sono meno brutta che non ti immaginavi? - Sei bella! - Glielo aveva
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. - Sbagli - mi disse Alberto una sera; - c'è una bella differenza. Il desiderio, sodisfatto, cessa; l'amore è un abisso che non può mai colmarsi
Accademia della crusca
